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Social media posting

In questo articolo parliamo di nuove tendenze legate al mondo del social media posting

Secondo voi, a proposito di post, quali sono quelli più efficaci?

Noi abbiamo individuato 10 diversi tipi di contenuti da condividere, che creano un buon engagement.

Sotto elenchiamo tali tipologie, dandovi un suggerimento per le vostre attività di social media posting:

  1. Foto: le immagini sono un elemento di forte portata simbolica, sono immediate, di facile ricezione. Hanno la capacità di suscitare istantaneamente l’attenzione di chi guarda.
  2. Frasi da completare: uno dei modi migliori di creare engagement è quello di stimolare una reazione da parte dell’utente attraverso un qualcosa che lo faccia sentire parte integrante del sistema di comunicazione aziendale. In questa maniera il brand dimostra di essere attento e ben disposto ad ascoltare i propri fan, e loro saranno maggiormente incitati a partecipare.
  3. Domande: come già detto sopra, anche in questo caso, le domande stimolano la creatività dell’utente e l’interazione. Chiedere ai propri fan cosa ne pensano di un determinato argomento, chiedere di raccontare le proprie esperienze è sempre un buon modo per instaurare una comunicazione “partecipata”. 
  4. Citazioni: utilizzare una citazione che abbia un contenuto emozionale può essere un buon modo per creare engagement nelle attività di social media posting. L’utente che legge viene trasportato da un ricordo o può stabilire una sorta di empatia verso quanto scritto e per questo è più propenso a interagire. 
  5. Consigli e suggerimenti: l’utente nel ricevere dei consigli utili si sentirà importate agli occhi del brand e nel percepire il valore che gli viene dato sarà più incentivato a interagire con esso.
  6. Contest: gli utenti, mediante questo tipo di social media posting, vengono chiamati a interagire attivamente con il brand in cambio di un premio finale. Può essere anche un buon modo per raggiungere e affiliare una nuova porzione di pubblico.
  7. Battaglia fra prodotti: per votare X clicca “mi piace”, per votare Y su share. In questa maniera non solo si chiama il lettore a prendere parte alla comunicazione, ma si avrà una visione d’insieme di quelli che sono i prodotti preferiti dagli utenti.
  8. Storia del brand e prodotto/servizio: oltre all’aspetto storico, che gioca un ruolo fondamentale nella costruzione dell’immagine del brand, aggiungerei un altro aspetto a esso collegato: la possibilità di rendere “umana” l’azienda. Fare social media posting pubblicando i volti reali del brand, alcuni momenti significativi o semplicemente divertenti della quotidianità dell’azienda, la rendono più vicina al suo pubblico e hanno un alto tasso di coinvolgimento.
  9. Quiz: un po’ come la domanda o i giochi d’intelligenza (che vedremo in seguito) induce l’utente a rispondere, a interagire con il post. 
  10. Giochi d’intelligenza: (di matematica, logica, cruciverba, lettere mancanti ecc…). Queste astuzie, vogliano stimolare l’intelletto dei propri fan e fanno sì che questi si sentano in dovere di dimostrare che hanno capito il quesito che gli sta ponendo il brand, generando engagement. 

In conclusione – se volessimo trovare un comune denominatore a tutti i tipi di post appena presentati – potremmo dire che l’interesse, il coinvolgimento e la cura del proprio pubblico sono il fulcro di una buona strategia di social media posting volta a creare engagement.

Quindi, meno auto-celebrativi e referenziali nelle attività di social media posting: più spazio ai bisogni dei propri fan!

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Droni Amazon

Droni Amazon: continua la sperimentazione

Droni Amazon: l’azienda americana non smette di sperimentare nuove modalità di consegna riducendo al minimo il tempo di attesa dei consumatori. Dopo i pick-up point presso gli uffici postali e le consegne via taxi, il gigante dell’e-commerce ha annunciato di aver iniziato i test con alcuni droni nel proprio laboratorio R&S di Cambridge, in Inghilterra, per effettuare consegne in giornata. Amazon aveva già annunciato a luglio l’inizio dei test nelle aree vicino Seattle, incontrando lo stop almeno fino al 2015 della Federal Aviation Administration (FAA) per l’impiego di droni per usi commerciali. A due anni dall’acquisto della Evi Technologies di Cambridge, Amazon ha deciso di sfruttare i talenti accademici e i ricercatori della zona su nuovi test del Prime Air, il primo drone progettato dall’azienda. Il progetto prevede inoltre la creazione di numerosi posti di lavoro in Inghilterra per ingegneri, ricercatori e coordinatori, aspetto importante su cui Amazon aveva già puntato il 9 luglio scorso nella lettera firmata da Paul Misener in occasione del rifiuto della FAA negli Stati Uniti. Non mancano, anche nel Regno Unito, le critiche di commercianti ed esperti di aviazioni che sostengono il rischio ancora troppo alto di incidenti e collisioni nell’uso dei droni a fini commerciali. Anche Google non si lascia sfuggire la possibilità delle consegne aeree, come annunciato ad agosto scorso con l’inizio della sperimentazione di Project Wing. L’Europa non tarda a lanciarsi nella sfida con la tedesca DHL che a settembre scorso ha lanciato il suo progetto “parcelcopter” per la consegna di piccoli pacchi (di farmaci e altri beni urgenti) tramite un quadricottero a Juist, un’isola a 12 km dalla costa tedesca del Mare del Nord abitata da 2000 persone.
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Facebook

Facebook marketing

In cosa consiste il Facebook Marketing? Il Facebook Marketing è un lavoro di social media marketing mirato a ottimizzare la pagina aziendale Facebook, in modo che si trovi sul binario giusto per raggiungere risultati soddisfacenti. Vediamo insieme quali sono gli step da seguire per portare avanti una campagna di Facebook Marketing corretta. 1. OTTIMIZZARE LA PAGINA AZIENDALE Utilizzare foto riconoscibili del brand sia per l’immagine del profilo che per la copertina Descrivere l’azienda in modo chiaro e dettagliato utilizzando parole chiave Inserire informazioni di contatto e orari di lavoro 2. CONNETTERSI CON IL PUBBLICO aggiungere la pagina Facebook al sito web e ad altri network raccontare la propria “storia” e dare personalità al brand pubblicare contenuti interessanti che catturino l’attenzione dei lettori 3. ESSERE ATTIVI rispondere ai messaggi privati se i follower lasciano messaggi o domande sulla pagina rispondere regolarmente postare contenuti di diverso genere, non soltanto quelli mirati a promuovere il brand 4. MIGLIORARE E RAFFINARE controllare i dati demografici dei followers per farsi un’idea del target di pubblico revisionare i testi per renderli sempre più accattivanti tenere sotto controllo i competitors e trarre spunto dalle loro pagine per migliorare la strategia di social media marketing. Quando si parla di web marketing (in questo caso di social media marketing, nello specifico) è fondamentale distinguersi dalla massa e costruire un rapporto solido con i nostro followers poichè saranno loro a farci pubblicità attraverso il passa-parola. Questi semplici step vi aiuteranno a portare avanti una campagna di Facebook Marketing funzionale ed ottimizzata, e i risultati non tarderanno ad arrivare!
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SocialMedia_Graphic

Il Social Media Marketing a supporto delle startup

Una buona strategia di marketing sui social media quanto pesa sul successo di una startup? Quali i vantaggi rispetto alle campagne sui media tradizionali? L’idea che sta alla base di una startup è fondamentale ma da sola non ne garantisce il successo; una strategia attenta e non improvvisata sui social media può dare un contributo notevole e svuolgere un ruolo tutt’altro che secondario. Il fulcro del social media marketing è l’interazione e la conversazione. Grazie ai social network, i consumatori riescono a interagire con i brand in modo più efficace, condividendo le loro opinioni ed esperienze con milioni di utenti online. La pubblicazione delle immagini è una delle attività più popolari online e social network come Instagram, Pinterest e Facebook sono un ottimo modo per trasformare i tuoi consumatori in testimonial. Ma come possiamo sfruttare al meglio i social in una startup? Una delle difficoltà maggiori per un’azienda appena nata è farsi conoscere, trovare clienti. I social media sono sicuramente il primo canale comunicativo da prendere in considerazione, perchè possono diffondere qualsiasi brand con un impegno economico più basso rispetto ai media tradizionali, non sempre adatti a pubblicizzare una startup. Facebook, ad esempio, conta più di 1,2 miliardi di iscritti in tutto il mondo e grazie alle potenzialità degli strumenti di advertising che mette a disposizione, permette di andare a colpire il target di riferimento desiderato evitando di disperdere il budget a disposizione. Twitter, grazie alla sua connotazione internazionale, permette alla startup di comunicare in Italia, come nei mercati esteri; tramite un utilizzo preciso degli hashtag, è inoltre possibile convogliare la comunicazione sul target definito. Anche Pinterest ha da poco introdotto la possibilità di fare advertising. Un’immagine comunica più di mille parole, la forte capacità emozionale che possiede e l’estrema comunicabilità fanno pensare che la possibilità di fare adv su un social network che fa delle immagini la sua ragion d’essere sia un punto di forza per chi decide di avvalersi di questo efficace strumento. Durante la definizione di una strategia di social media sarà fondamentale definire quali siano i social più adatti a seconda del target che si vorrebbe andare a colpire oltre che alle modalità con cui utilizzarli.
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Un sito web che funziona

Sono almeno due i modi per aumentare le conversioni di un sito web. Il primo consiste nell’aumentare le visite (tenendo fermo il tasso di conversione, all’aumentare delle visite statisticamente dovrebbero infatti aumentare anche le conversioni). Il secondo consiste invece nel migliorare il tasso di conversione, tenendo costante il numero delle visite. Va da sé, che per creare un sito web che converte è necessario lavorare su entrambi i fronti, tanto sulle visite quanto sul tasso di conversione, quindi sulla user experience dell’utente che atterra in una pagina del sito web. Ecco come creare un sito web che converte tenendo conto di entrambi i fattori: 1. Aprire le porte del sito! Per fare un sito web che ti porti a risultati concreti, è necessario in primo luogo portare una massa critica di visitatori al sito. Come? Ottimizzando il sito web per i motori di ricerca e attraverso campagne di promozione online Pay Per Click e di remarketing che indirizzino al sito. È importante poi usare tutti i canali di comunicazione a disposizione: – newsletter; – social network; – indirizzo in calce alle e-mail aziendali; – indirizzo nei supporti di comunicazione offline. 2. Migliora il caricamento delle pagine Oltre a lavorare sull’aumento delle visite, è fondamentale migliorare la user experience dell’utente nel sito a partire dal suo caricamento, che deve essere il più veloce possibile. Per un visitatore, aspettare qualche secondo in più per consultare una pagina è già un buon motivo per abbandonarlo, rivolgendosi altrove. 3. Chiarire immediatamente il proprio core business Che abbia solo pochi minuti o addirittura ore a disposizione, il visitatore vuole capire subito dove si trova e trovare subito ciò che cerca. Per questo è molto importante creare un logo e una home page in grado di chiarire immediatamente il core business e l’identità del sito web. 4. Bello e usabile Per creare un sito web che converte, l’estetica deve sempre essere messa a servizio dell’usabilità. Un sito web non deve essere solamente gradevole ma anche facile da navigare, i contenuti devono essere facili da trovare e le informazioni facili da leggere. È d’obbligo un menù intuitivo, studiato in base ai comportamenti dell’utente medio, inserire uno spazio di ricerca e rivolgersi a un copywriter professionista per la stesura dei testi secondo le regole di formattazione della lettura veloce e del persuasive copywriting. È importante usare font semplici e ricordare che a volte un’immagine vale più di mille parole. Parla anche attraverso foto, che devono essere professionali, immagini e video brevi. 5. Chiedere di agire! La call-to-action (letteralmente “chiamata all’azione”) è l’insieme di testi e immagini, di solito un bottone, che espressamente chiede all’utente di compiere l’azione. Il testo della call-to-action deve essere breve, diretto e persuasivo, in pochi istanti deve cioè convincere l’utente a compiere l’azione (“clicca qui, chiama ora, contattaci subito, acquista oggi” sono dei tipici esempi di call-to-action). Anche i colori del bottone giocano un ruolo determinante. I colori migliori per una call-to-action sono:
  • l’arancione
  • il giallo
  • il verde
6. Troppe informazioni, poche informazioni… Troppe informazioni equivale a dare all’utente poche informazioni e comunque a renderlo confuso e indeciso sull’azione da intraprendere. Meglio ridurre le call-to-action a poche e chiare azioni tra cui l’utente può scegliere nella massima tranquillità. Un utile esercizio è poi quello di specificare in modo sintetico i vantaggi che l’utente ricava dal compimento dell’azione (acquista oggi, risparmia subito – iscriviti alla newsletter, sarai il primo a saperlo, eccetera). 7. Analizzare i risultati Per creare un sito web che raggiunga l’obiettivo prefissato monitora costantemente i comportamenti dei visitatori e l’andamento delle conversioni, procedi per tentativi ed errori, aggiusta in corso d’opera il sito in base alle evidenze statistiche. Prendi in considerazione molto seriamente di realizzare A/B test (anche detto split test) per individuare quale versione di una pagina, di un bottone o di un testo ottiene le performance migliori.
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Benvenuti nel Blog Femar Consulting

Benvenuti nel Blog Femar Consulting! Ci sono quattro diverse categorie: affronteremo temi relativi a web marketing, social media marketing e tecnologie (prevalentemente, quelle utili al marketing on-line). Parliamo di argomenti interessanti in materia di strategie di marketing sul canale web. Risorse che possono essere molto utili anche alla tua azienda. Guarda anche la nostra pagina su facebook: Vi auguriamo una buona lettura!
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